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Don Backy

Nome d’arte del Maestro Aldo Caponi nato a Santa Croce Sull’Arno (PI), viene folgorato dalla musica quando nel 1956 con i suoi amici, assiste al cinema al film musicale “Senza Tregua Rock ’n ’Roll”. Comincia la sua carriera nel complesso di musica rock ’n ’roll, I Golden Boys, con il nome d’arte di “Agaton”. Incide il suo primo singolo “Volo Lontano” / “Solo Con Te”, accreditato ad “Agaton & I Suoi Pirati” e subito dopo il suo secondo singolo autoprodotto con la canzone di Alberto Senesi “Bill Haley Rock”, alla quale ha collaborato e una versione di “Non Arrossire” di Giorgio Gaber, cantata a due voci, ispirandosi agli Everly Brothers, con Alberto il cantante e chitarrista dei Kiss.

Successivamente invia un disco al Maestro Detto Mariano, all’epoca collaboratore di Alessandro Celentano, fratello di Adriano, che ascolta il promo ricevuto e lo segnala allo stesso che dopo averlo ascoltato convoca Don Backy a Milano per un’audizione. E’ così che entra ufficialmente a fare parte del Clan Celentano insieme ad Adriano, Ricky Gianco e Guidone.

Il suo nome d’arte viene cambiato in Don Backy. Viene subito iscritto al primo Cantagiro dove si classifica al settimo posto nella classifica finale generale ed al secondo posto nel Girone dei Giovani. Il disco presentato risulta essere un piccolo successo, che lo pone all’attenzione dei media per la sua originalità.

Nel1962 sostiene e supera l’esame come paroliere (Autore) della S.I.A.E. per cui potrà firmare le canzoni che inciderà su disco ed eseguirà nei concerti o che offrirà ad altri Artisti: sulla musica composta da Leiber-Stoller di “Stand By Me” compone la storia triste di una ragazza non vedente e la canzone intitolata in italiano “Pregherò” diventa uno dei maggiori successi di Adriano Celentano; per Ricky Gianco sulla musica di “Don’t Play That Song” scrive il testo di “Tu Vedrai”, il seguito di “Pregherò”.

Nel 1963 pubblica il suo terzo 45 giri “Amico”. Cantando “La Carità” Don Backy e Celentano compaiono nei panni di due frati nel film “Il Monaco di Monza” con Totò per la regia di Sergio Corbucci.

Autore, cantante, attore, scrittore e persona che anticipa sempre il futuro pubblica l’irriverente canzone “Ho Rimasto”, incisa volutamente con un errore grammaticale da parte di Don Backy, creando non poco scompiglio nell’opinione pubblica e nella Commissione Censura della Rai, che ne boccia la programmazione. Ciononostante il disco diventa un successo, citato anche in alcuni film con Vittorio Gasmann e Jerry Calà.

Dal dicembre del 1963 viene accompagnato dal complesso mantovano de “I Fuggiaschi”.

Il 1964 si apre con il successo discografico di “Io Che Giro Il Mondo” cover della canzone di Elvis Presley “I’m Think I’m Gonna Like It Here” tratta dalla colonna sonora del film “Fun In Acapulco”. Nello stesso anno recita nel film “Super Rapina a Milano”, di cui è l’autore del soggetto insieme ad Adriano Celentano. Sul set del film conosce la giovane attrice Liliana Petralia che diventerà nel 1968 sua moglie.

Il 1965 è l’anno del primo Album “L’Amore Di Don Backy”, la cui canzone trainante “L’Amore” rappresenta una svolta nella sua produzione musicale, dopo “Cara” il cantautore dà continuità alla composizione di struggenti melodie dai testi mai banali e molto apprezzati dal pubblico.

Il 1966 vede la pubblicazione del 45 giri “Come Adriano” / “Serenata”, la partecipazione al Girofestival.

Nel 1967 partecipa alla diciassettesima edizione del Festival di Sanremo con uno dei suoi successi maggiori “L’Immensità”. Don Backy partecipa per la prima volta alla manifestazione canora in coppia con il Maestro Johnny Dorelli ed il disco ottiene un grande successo e composto in decine di versioni che verranno pubblicate nel mondo, entrando di fatto nell’olimpo delle canzoni italiane più conosciute di tutti i tempi. Si ricordano le versioni di Mina, Milva,I Negramaro, Francesco Renga, Gianna Nannini, Il Volo e Monica Naranjo.

Nell’estate dello stesso anno ottiene un altro grande successo di critica e di vendite con “Poesia”, brano che in Inghilterra viene interpretato egregiamente da Engelbert Humperdinck.

Sempre in questo anno Don Backy recita in due film, “I Sette Fratelli Cervi” di Gianni Puccini e “Banditi a Milano” di Carlo Lizzani.

Nello stesso anno La Feltrinelli pubblica il suo primo romanzo “Io che miro il tondo”, un libro folle e assolutamente innovativo nella stesura, che provoca recensioni a dir poco entusiaste su giornali che azzardano paragoni con Céline o Sanguineti, diventando di fatto il primo cantautore in Italia ad aver pubblicato un romanzo e dimostrando, ancora una volta, il suo essere Artista poliedrico.

Nel 1969 Don Backy si ripresenta al Festival con la canzone “Un Sorriso” presentata in coppia con Milva e si classifica al terzo posto 

Nel 1971 si ripresenta al Festival con il brano “Bianchi Cristalli Sereni” in coppia con Gianni Nazzaro e di cui Claudio Villa ne inciderà un 45 giri e Claudio Baglioni una versione anche in spagnolo.

A partire dalla fine degli Anni Sessanta divide i suoi impegni professionali fra la carriera di cantautore e quella di attore, prendendo parte a numerosi film di genere. In tutto prenderà parte a 25 film tra cui “Satyricon” di Gian luigi Polidoro (1968) e “Barbagia” di Carlo Lizzani (1969) in cui recita al fianco di un giovane Terence Hill. Cura le colonne sonore di tre dei film a cui partecipa come attore: “Barbagia” e “Quarta Parete” del 1969 e “Una Cavalla Tutta Nuda” del 1972.

Nel 1973 propone al Festival Sanremese il brano “Sognando”, incentrato sulla storia di un disagio mentale. La canzone viene ritenuta troppo difficile e bocciata dalla giuria. Riscuoterà un grande successo di critica e di vendite nel 1976 nell’incisione che ne fa Mina, alla quale è stata proposta quasi casualmente. La “Tigre di Cremona” la incide e pubblica su 45 giri un’altra composizione di Don Backy “Nuda” che la radio censura per il testo ritenuto azzardato.

Nel 1981 la sua “Importa Niente” diventa la sigla della trasmissione televisiva di Rai1, Domenica In.

Nel corso degli anni ha partecipato a vari programmi televisivi di revival musicale come la prima edizione del 1989 di “C’era una volta il Festival” condotta da Mike Bongiorno su Canale Cinque e la prima edizione, sempre del 1989, di “Una Rotonda Sul Mare” condotta da Red Ronnie, sempre su Canale Cinque dimostrando di essere sempre amato e seguito dal pubblico italiano.

Nel 2010, prodotto da suo figlio Emiliano, pubblica “Ciliegia Bianca” un cofanetto dal titolo “50 anni Di Mestiere delle Canzoni”, che contiene un album di brani inediti e un DVD del concerto tenuto il 23 maggio 2010 al Palapartenope di Napoli, più dei contenuti speciali molto interessanti quali il backstage della realizzazione dell’opera, un’intervista a Don Backy e il videoclip del brano “Vent’Anni”.

Nel 2014 gli viene consegnato a Genova nel corso del FIM (Fiera Internazionale della Musica) il “Premio Italia Alla Carriera” assegnato dalla CAPAM (Commissione Artistica per la Promozione dell’Arte e della Musica).

Nel 2017 nel contesto di “Guardami Oltre”, programma dedicato dalla Rai al Sociale come manifestazione parallela al Festival Della Canzone, presso il Salone delle Feste del Casinò di Sanremo Don Backy riceve il “Premio alla Carriera” dell’AFI (Associazione Fonografici Italiani).

Sempre nel 2017 esce sul mercato discografico italiano il suo diciannovesimo album di inediti “Pianeta Donna”: tra le tredici canzoni, dedicate completamente all’Universo femminile, si segnala la stupenda “Brinderò” e la sua versione di “Pregherò” incisa per la prima volta da Don Backy dopo 55 anni dalla sua composizione.

Project Date

March 2017

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