Bobby Solo
Nome d’arte del Maestro Roberto Satti, nasce a Roma, sin dall’adolescenza si interessa di musica, e in particolare di rock’n’roll, diventando un fan di Elvis Presley, artista a cui si ispira nello stile e nel modo di cantare. Impara a suonare la chitarra e compone le prime canzoni. All’inizio degli anni sessanta il padre, che lavora per l’Alitalia, viene trasferito da Fiumicino a Linate, e la famiglia si sposta con lui a Milano.
Gli esordi
A Milano Roberto viene ascoltato mentre canta da Vincenzo Micocci, che gli propone un contratto per la Dischi Ricordi e lo fa debuttare nel 1963 con il primo 45 giri, contenente “Ora che sei già una donna” e “Valeria”. Al momento della stipula del primo contratto con la Dischi Ricordi, dopo che il padre di Roberto minacciò fuoco e fiamme se il suo cognome fosse finito per fare rock, il responsabile della casa discografica, disse ad una segretaria: “Chiamiamolo all’inglese, Bobby!. Solo Bobby”. Lei capì male ed ecco come nacque Bobby Solo.
Nel 1964 partecipa al Festival di Sanremo cantando in coppia con Frankie Laine il brano: “Una lacrima sul viso”. La canzone ha il testo di Mogol e la musica di Bobby Solo che però non la firma, non essendo ancora iscritto alla Siae. Durante il Festival Bobby Solo ha un improvviso abbassamento di voce che gli impedisce di cantare in diretta: canta quindi in playback, uno dei primi casi, quando al Festival era assolutamente vietato. Lo stesso Bobby Solo dirà negli anni successivi che l’abbassamento di voce era dovuto alla forte emozione di cantare al Casinò di Sanremo dovendosi misurare con i grandi della canzone italiana.
Laura Efrikian consegna a Bobby Solo il Disco d’Oro per il milione di copie vendute di “Una lacrima sul viso” (maggio 1964), e alla fine ne otterrà addirittura due poiché supererà i due milioni, e spinge la Dischi Ricordi a pubblicare il primo album del cantante romano, Bobby Solo, stampato anche all’estero per l’occasione il brano “Una lacrima sul viso” viene anche tradotto e cantato in diverse lingue, come per esempio “Du hast ja Tränen in den Augen” in tedesco. Nello stesso anno il cantante debutta anche nel mondo del cinema con Una lacrima sul viso, musicarello con Laura Efrikian e Nino Taranto in cui, oltre alla nota title track, interpreta altre canzoni tratte dal 33 giri. Sempre nel 1964 vince anche la prima edizione del Festivalbar con “Credi a me”.
Il 1965 gli porta la prima vittoria a Sanremo, con “Se piangi se ridi” eseguita anche dai New Christy Minstrels: è una specie di “risarcimento” per il mancato trionfo dell’anno precedente e la canzone ripete il successo di “Una lacrima sul viso” arrivando anche in prima posizione nella classifica dei singoli. Nello stesso anno partecipa all’Eurovision Song Contest tenutosi a Napoli con lo stesso brano sanremese, classificandosi al quinto posto ed a Un disco per l’estate 1965 con “Quello sbagliato”, canzone scritta da Alberto Testa e Flavio Carraresi, che arriva fino alla serata finale, classificandosi al sesto posto della manifestazione ed al primo nella classifica dei singoli.
Torna al Festival anche nell’anno 1966 con “Questa volta”, canzone che ottiene un successo decisamente inferiore.
Il successo torna con “Non c’è più niente da fare” pubblicata a dicembre del 1966, entra in classifica l’anno dopo, grazie al fatto di essere scelta come sigla per la serie televisiva TuttoTotò, e partecipa con successo al Cantagiro 1967. Le vendite di “Non c’è più niente da fare” oscurano quelle del disco successivo, “Canta ragazzina”, che viene presentata nuovamente a Sanremo in coppia con Connie Francis e che viene poi incisa anche da Mina.
Tra gli altri suoi successi, da ricordare “San Francisco” (1967), versione italiana dell’omonimo brano cantato da Scott McKenzie, “Siesta” con cui partecipa al Cantagiro 1968, “Una granita di limone” (1968), “Domenica d’agosto” (1969).
Nel 1969 arriverà una nuova vittoria a Sanremo, abbinato a Iva Zanicchi con “Zingara” che arriva prima in classifica per due settimane. Nello stesso anno partecipa alla realizzazione del programma televisivo La filibusta interpretando un pirata.
Anni ’70
Nel decennio successivo, pur continuando ad incidere, il successo diminuisce, e Bobby Solo decide di aprire degli studi di registrazione, gli Studi Chantalain (contrazione del nome dei suoi due figli, Chantal ed Alain), situati sulla Via Aurelia a Roma, dove tra gli altri Roberto Vecchioni inciderà nel 1975 uno dei suoi album più riusciti, “Ipertensione” in cui Bobby Solo si occupa dei suoni. Tra gli altri album registrati negli studi, particolarmente noto è “Chiaro” di Loy & Altomare, in cui Bobby Solo canta nei cori della canzone “Sangue freddo”.
Anni ’80
Ritorna al successo nel 1980 con “Gelosia”, con cui partecipa al Festival di Sanremo, successo replicato l’anno successivo con “Non posso perderti” e nel 1982 con “Tu stai”, mentre la canzone presentata due anni dopo, “Ancora ti vorrei”, non incontra i favori del pubblico.
Negli anni ottanta, insieme a Rosanna Fratello e Little Tony, forma il supergruppo i Ro.Bo.T. che riscuote un certo successo, grazie alla partecipazione ad una trasmissione televisiva e la pubblicazione di un album contenente brani presentati al Festival di Sanremo. Bobby Solo ha anche avuto un notevole successo sui mercati tedesco, francese e spagnolo con versioni in lingua dei suoi successi.
Nel 1989 vince con “Una lacrima sul viso” la trasmissione musicale C’era una volta il Festival.
Anni ’90
Nel 1992 è interprete, insieme con Rossana Casale, della colonna sonora della versione italiana di Eddy e la banda del sole luminoso (Rock-a-doodle), film animato di Don Bluth. È del 1996 l’album autoprodotto “XV° Round”.
Anni 2000
Nel 2003 torna al Festival di Sanremo con “Non si cresce mai”, in duetto con l’amico di sempre Little Tony; riprende poi l’attività dal vivo, che continua tuttora, ed in cui presenta, oltre ai suoi successi, anche molte cover di Elvis Presley, Little Richard, Chuck Berry ed altri personaggi del rock’n’roll, come “Be bop a lula”, “Blue suede shoes”, “Tutti frutti”,”Rip it up”.
Tra il 2001 ed il 2006 registra 5 album con la casa discografica Azzurra Music: “That’s Amore” (2001), “Let’s Swing” (2003), “Homemade Johnny Cash” (2004), “The Songs of John Lee Hooker” (2005), “Christmas with Bobby Solo” (2006).
Il 10 aprile 2009 il suo lavoro discografico, “Easy Jazz Neapolitan Song”, prodotto dal pianista e compositore Francesco Digilio Sifare Edizioni Musicali. Nel secondo semestre 2009 è uscito un suo ulteriore lavoro discografico, “On the Road”, CD promozionale che lo vede ritornare al genere Rock and roll con brani scritti in collaborazione con tre autori specializzati, Andrea Raspolini, Andrea Zappoli, Luca Bongiorni.
Anni 2010
Nel novembre 2011 esce l’album natalizio “Bobby Christmas”, arrangiato e prodotto da Francesco Digilio. Nel 2013 esce in digitale il brano singolo “Una Nuova Lacrima”, brano Rap che vede la prima “partecipazione” discografica del piccolo Ryan. Il 14 febbraio 2014 esce “Muchacha”, un ep. di 4 tracce dedicato al mondo della musica da ballo.
Nel 2015, Bobby Solo ha appena compiuto 70 anni, festeggiando nel modo più naturale per un artista che ha passato una grande fetta di storia sui palchi più importanti della musica italiana e non solo. È infatti l’uscita di un nuovo progetto discografico l’occasione per celebrare questo splendido passaggio della sua vita. “Meravigliosa vita” è il titolo del disco, che racchiude nove inediti ed in tre di questi troviamo la preziosa firma di Mogol oltre a quattro nuove versioni dei suoi più celebri successi, con “Se piangi se ridi”, “Non c’è più niente da fare”, “Una lacrima sul viso” e “Gelosia” che si trovano a prendere nuova linfa vitale in un’inedita veste blues.
Un traguardo anagrafico commentato con una frase – riportata dall’ANSA – che racchiude tutto il suo spirito: «Non mi importa nulla di compiere 70 anni». Non poteva essere altrimenti per un animale da palcoscenico come Bobby Solo, un uomo che negli anni ha attraversato clamorosi successi, momenti bui e scelte coraggiose come quella di diventare nuovamente padre a 67anni.
Una massima che trae origine da una filosofia indiana secondo la quale rimpiangendo il passato e temendo il futuro si nuoce al presente. Un presente che invece pulsa, fatto di famiglia e musica, con un ritorno in scena che, come raccontato a TV Sorrisi & Canzoni è stato molto meditato e realizzato grazie alla carica trasmessa dal suo staff: «E dire che questo disco non lo volevo fare! È stato Nicodemo, il mio manager, a convincermi. Come potevo deludere un ragazzo di 38 anni che crede così tanto in me? E alla fine aveva ragione, è venuto fuori davvero un bel lavoro».
Un nuovo disco dove Bobby Solo dimostra di avere ancora molto da dire, innovando e lavorando anche su impensabili vie di ricerca sviluppate in questo progetto: «Ci ho messo dentro le mie tante anime musicali, un pò di funky, un bolero quasi cubano, sonorità alla Michael Bublé. In questi anni mi sono appassionato al jazz, al blues e al country. “Meravigliosa vita”, per esempio, l’ho scritta pensando a Johnny Cash».