Un museo in divenire e potenzialmente itinerante, volto anche alla tutela, valorizzazione e promozione del nome di Sanremo: questo vuole essere il Museo del Festival della Canzone Italiana, inaugurato questa mattina all’interno del Casinò di Sanremo. Durante la settimana della kermesse canora, grazie al sodalizio tra Rai Uno e il Casinò, molte sale della casa da gioco sono impegnate per le trasmissioni Rai (“PrimaFestival” in sala Biribissi e “La vita in diretta” e il “Dopofestival” al Teatro dell’Opera), perciò la cerimonia si è svolta nel foyer di Porta Teatro e il materiale esposto è solo una parte di quello totale fino ad oggi, visto che si auspica un costante ampliamento della collezione. In aggiunta, il Museo è caratterizzato da una forte componente multimediale grazie al supporto tecnologico della multinazionale Shazam.

All’inaugurazione hanno partecipato il Sindaco della Città dei Fiori Alberto Biancheri, l’Assessore al Turismo e Manifestazioni Marco Sarlo, il Direttore Generale del Casinò Ing. Giancarlo Prestinoni, il curatore del Museo Marco Canova e il critico musicale Dario Salvatori, responsabile delle teche Rai, un ruolo che ha definito di studio, ricerca e passione. Il Museo è, dunque, frutto di una positiva sinergia istituzionale e della collaborazione con la società romana CM Clodio Management, che ha trovato nel Casinò la location più adatta ad ospitare il percorso espositivo. La mostra sicuramente attirerà appassionati e turisti e potrà costituire un punto di aggregazione per gli addetti ai lavori .

Molti cimeli derivano dal fatto che il Festival prese il via alla radio il 29 gennaio 1951 proprio dal Salone delle Feste del Casinò Municipale. Si annoverano, inoltre, un vecchio jukebox, 45 calchi delle mani dei cantanti con le relative firme, alcuni microfoni utilizzati sul palco della manifestazione nazional-popolare per eccellenza da concorrenti e presentatori, strumenti musicali autografati come la chitarra di Roberto Vecchioni, copertine di vinili, dischi d’oro, i cappelli di Vasco Rossi e Zucchero, che arrivarono tra gli ultimi alle edizioni a cui parteciparono salvo poi diventare autentiche star. Non è finita: chi non ricorda, per esempio, il cappello e il megafono di Renzo Arbore nel programma tv “Quelli della notte”? Ora si possono ammirare in una teca dedicata nella casa da gioco della Città dei Fiori.

Senza dimenticare il prezioso apporto dell’archivio fotografico Moreschi di Sanremo.

fonte: Sanremo.it